Erich Von Manstein e la sua matrice per capire il pericolo dell'azione senza strategia

Per capire meglio il pericolo dell’azione senza strategia, senza pianificazione o senza comprensione del contesto possiamo far riferimento alla matrice utilizzata dal generale tedesco Erich Von Manstein, uno dei protagonisti della Seconda guerra mondiale ed esperto stratega militare.

La matrice di Erich Von Manstein

In essa il generale suddivideva i suoi ufficiali tra intelligenti e stupidi – noi potremmo parlare di preparati e impreparati – su un asse, per poi incrociarli su un secondo asse tra pigri e attivi.

erich von manstein

Delle quattro categorie di ufficiali che si ricavano dall’incrocio di queste alternative, quelli identificati come attivi e intelligenti erano secondo Erich Von Manstein coloro su cui puntare per far funzionare al meglio la propria armata, così come quelli pigri ma preparati potevano vantare una capacità strategica utile al gruppo, ad esempio nella ricerca di alternative più vantaggiose per ottenere buoni risultati con minor fatica.

Di primo acchito si potrebbe quindi pensare che la categoria da tenere sotto controllo fosse rappresentata dagli ufficiali pigri e stupidi, ma in realtà il vero pericolo erano quelli attivi ma non preparati, perché in quanto soggetti pieni di iniziativa ma con degli evidenti limiti in quel campo si rivelavano una costante bomba a orologeria per tutta l’armata.

I ritmi a cui il mondo globalizzato e digitale ci costringono sono forsennati, e la contemporaneità a cui siamo abituati pretende anche una contemporaneità di risultati.

Questo fa sì che nel lavoro di oggi si sia generalmente più portati a dedicare il proprio tempo ad agire piuttosto che a pensare, perché si crede che agendo si arrivi più velocemente a un risultato stabile e che basti essere continuamente connessi per avere sempre il controllo sui collaboratori.

E allora “La mia porta è sempre aperta, la mia email sempre attiva” perché bisogna portare un risultato qualsiasi esso sia, nel minor tempo possibile. Abbiamo creato dei produttori di risultati per il qui e ora, che non sanno interrogarsi sul cosa sarà il futuro.

Ci siamo abituati a lavorare per urgenze, a tamponare preoccupazioni fornendo risposte che non offrono strade risolutive e continuative, bensì tranquillizzano ora, mentre domani si vedrà.

 


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